Ricottura Archivio | HÄRTHA GROUP https://haertha.de/it/verfahrenstechnik/gluehen/ Hardening Industries Härterei HÄRTHA GROUP. Thu, 14 Nov 2024 12:29:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://haertha.de/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon-32x32.png Ricottura Archivio | HÄRTHA GROUP https://haertha.de/it/verfahrenstechnik/gluehen/ 32 32 Ricottura https://haertha.de/it/processi/ricottura/ Thu, 26 Jan 2023 13:45:24 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=521 Der Beitrag Glühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Suddivisione del processo di ricottura

La ricottura si suddivide in tre fasi diverse.

 

Fase 1: riscaldamento iniziale

La prima fase è il riscaldamento iniziale durante il quale il pezzo viene riscaldato alla temperatura di ricottura fino al cuore. In questa fase occorre tenere conto della velocità di riscaldamento specifica dei singoli materiali.

 

Fase 2: mantenimento

La seconda fase è chiamata mantenimento. Il componente viene mantenuto alla temperatura di ricottura in modo da consentire la compensazione termica nell’intero pezzo. In questa fase è inoltre possibile bilanciare i processi fisici e chimici desiderati. Il tempo di mantenimento necessario dipende dal tipo di materiale, dalla forma del componente e dalla posizione nel forno di ricottura.

 

Fase 3: raffreddamento

L’ultima fase prevede il raffreddamento dei pezzi. Il componente viene raffreddato a temperatura ambiente. Anche in questa fase la velocità può avere un ruolo importante. A questo punto il processo di ricottura può dirsi concluso.

Didascalia: Colori per la ricottura dell’acciaio

 

Trattamenti termici più complessi

Se per un materiale vigono requisiti di qualità particolarmente elevati, potrebbe essere necessario suddividere ulteriormente le tre fasi di ricottura. Per alcuni tipi di materiali sono previsti trattamenti anche in nove fasi. In questo caso si parla dei cosiddetti programmi di ricottura. Tuttavia il termine programma di ricottura viene usato anche per diversi processi di ricottura in successione di prodotti differenti o dello stesso pezzo.

Distinzione dei processi di ricottura

La ricottura si suddivide nei seguenti processi:

 

La normalizzazione degli acciai è chiamata anche ricottura di normalizzazione. In questo processo si verifica la distribuzione uniforme di una struttura di cristalliti a grana fine su tutto il pezzo. La temperatura necessaria dipende dal contenuto di carbonio. I metalli a basso tenore di carbonio possono essere sottoposti a ricottura di normalizzazione fino a 950 °C. Per contro gli acciai ad alto tenore di carbonio vengono sottoposti a ricottura di normalizzazione poco sotto gli 800 °C.

 

Nella ricottura di lavorabilità si usano temperature comprese tra 650 °C e 800 °C. In questo intervallo di temperatura vi è meno precipitazione di cementite e perlite. Ciò riduce sia la durezza che la resistenza dell'acciaio, che diviene quindi più facilmente deformabile.

 

Paragonabile alla ricottura di lavorabilità è la ricottura globulare (o GKZ). Si mira principalmente a un alto grado di carburi inclusi, in modo da permettere la deformazione a freddo a temperatura ambiente. Lo stesso risultato si ottiene anche mediante ricottura oscillante e raffreddamento lento.

 

Lo scopo della ricottura di distensione è quello di eliminare le tensioni interne all’acciaio, senza modificare le altre proprietà. Per questo trattamento servono temperature comprese tra 480°C e 680°C.

Come si comprende già dal nome, nella ricottura a grana grossa le dimensioni della cristallite aumentano e di conseguenza resistenza e plasticità si riducono – creando i presupposti ideali per la lavorazione di truciolatura.

Nella ricottura di ricristallizzazione il materiale viene riscaldato a una temperatura di poco superiore a quella di ricristallizzazione individuale. Questa dipende dal grado di deformazione e dalla temperatura di fusione del materiale e di norma è compresa tra 550 °C e 700 °C. Lo scopo di questo processo di ricottura è quello di riportare alla condizione originaria la struttura in cristallite che è stata modificata dalla deformazione a freddo.

Un altro metodo di ricottura è la ricottura di diffusione, chiamata anche ricottura di omogeneizzazione. A temperature comprese tra 1.050 °C e 1.300 °C gli atomi esterni vengono inclusi in maniera uniforme nel reticolo metallico del pezzo da trattare. Questo processo può richiedere fino a due giorni.

Infine c’è la ricottura a effusione di idrogeno. A temperature comprese tra 200 °C e 300 °C, per ore si assiste a un processo di effusione ovvero a una fuoriuscita degli atomi di idrogeno che in precedenza hanno infragilito il materiale.


Panoramica dei vantaggi

In sintesi diversi processi di ricottura possono portare i seguenti vantaggi:

  • Migliori proprietà meccaniche
  • Una struttura più adatta per la deformazione a freddo
  • Eliminazione delle tensioni
  • Migliore preparazione per le lavorazioni di truciolatura e senza asportazione di trucioli
  • Ripristino della condizione originaria

Campi d’impiego e materiali

In linea generale la ricottura è un processo adatto per tutti i metalli. Tuttavia viene usata principalmente per semilavorati, parti in ghisa, acciai per lavorazioni a freddo e fili metallici lavorati a freddo.

 

Indicazioni del cliente per il trattamento termico (ricottura)

Vorreste commissionarci una ricottura? In questo caso, per potervi fare un’offerta, abbiamo bisogno delle seguenti informazioni:

  • Denominazione del materiale
  • Processo di ricottura
  • Eventuale resistenza della struttura
  • Eventuale durezza Brinell
  • Struttura di ricottura

Sedi dei processi

Nella nostra mappa delle sedi potete vedere gli stabilimenti che si occupano di ricottura.

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Ricottura di lavorabilità https://haertha.de/it/processi/ricottura-di-lavorabilita/ Thu, 26 Jan 2023 13:37:23 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=515 Der Beitrag Weichglühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Il processo e i suoi vantaggi

Lo scopo della ricottura di lavorabilità è quello di ottenere una migliore deformabilità del pezzo . Occorre quindi trasformare le originarie lamelle di cementite presenti nella struttura del materiale in cementite sferica. Le singole sfere presenti facilitano la dislocazione nella struttura e conseguentemente la deformabilità mediante lavorazioni, come piegatura o laminazione. Migliora anche la truciolabilità mentre, per contro, la durezza diminuisce.

 

Se prima della ricottura di lavorabilità è stata eseguita una tempra, nel pezzo è già presente una struttura martensitica relativamente omogenea. Dato questo presupposto, nella ricottura di lavorabilità può formarsi cementite sferica fine dalla distribuzione particolarmente uniforme.

 

Durante la ricottura di lavorabilità, per proteggere il materiale dalla decarburazione e dall'ossidazione si usa un forno a gas inerte o sottovuoto.

 

L’intero processo può durare moltissime ore. In certi casi possono essere necessari tempi di mantenimento fino a 100 ore, a seconda delle caratteristiche del pezzo e della temperatura di ricottura.

 

La giusta temperatura 

 

La temperatura corretta per la ricottura di lavorabilità dipende dal materiale. Per le leghe d'acciaio normalmente è di 650 °C - 800 °C, per le leghe di rame di 300 °C - 600 °C e per le leghe di ottone di 425 °C - 650 °C.

 

Gli acciai ipereutettoidici possono essere sottoposti a ricottura di lavorabilità a temperatura oscillante poco al di sopra o sulla linea PSK. Per contro nella ricottura di lavorabilità gli acciai ipoeutettoidici vengono riscaldati fino a poco al di sotto della linea PSK. L’importante è che la cementite a striscioline non si decomponga. Solo così può trasformarsi per diffusione nella cementite sferica desiderata.

 

 

Didascalia: Intervallo di temperatura nella ricottura di lavorabilità

 

Panoramica dei vantaggi

 

La ricottura di lavorabilità comporta una serie di vantaggi per il pezzo. I principali sono:

  • Struttura relativamente omogenea a base di cementite sferica
  • Dislocazione facilitata nella struttura
  • Buona deformabilità a freddo
  • Migliore truciolabilità
  • Maggiori durate utili degli utensili di truciolatura

Campi d’impiego e materiali idonei

 

Di norma gli acciai ad alto contenuto di carbonio e gli acciai da utensili vengono sottoposti a ricottura di lavorabilità per migliorarne la lavorabilità. Inoltre la ricottura di lavorabilità è usata per le leghe di ottone e rame, per annullare le conseguenze di una precedente deformazione a freddo.

 

A seconda della lega, nella ricottura di lavorabilità si possono raggiungere diversi gradi di durezza. I materiali tipicamente trattati mediante ricottura di lavorabilità sono ad esempio:

  • Acciaio 170-300 HB
  • Rame 40-70 HV
  • Ottone 50-100 HV

 

Controindicazioni

Se la concentrazione di carbonio degli acciai ipoeutettoidici è inferiore allo 0,3 % solitamente non vale la pena eseguire una ricottura di lavorabilità, in quanto questi sono già relativamente teneri e facilmente deformabili. Per gli acciai con una concentrazione di carbonio inferiore allo 0,8 % si ha la tendenza alla formazione di tagliente di riporto.

 

Gli acciai inossidabili con un tenore di tantalio o niobio o una concentrazione di carbonio inferiore allo 0,04% perderebbero la loro resistenza alla ruggine a partire da 400 °C. Per questo non devono essere trattati mediante ricottura di lavorabilità.

 

La ricottura di lavorabilità non deve essere eseguita nemmeno prima della tempra a induzione.

Sedi dei processi

Nella nostra mappa delle sedi interattiva potete vedere gli stabilimenti Härtha che offrono la ricottura di lavorabilità.

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Ricottura di distensione https://haertha.de/it/processi/ricottura-di-distensione/ Thu, 26 Jan 2023 13:31:45 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=510 Der Beitrag Spannungsarmglühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Il processo e i suoi vantaggi

La ricottura di distensione elimina le tensioni interne alle strutture metalliche. In questo modo si evita che le tensioni interne al metallo si sovrappongano alle tensioni da carico che possono insorgere durante le successive lavorazioni o durante l’uso del pezzo. Ciò protegge il pezzo da deformazioni e rotture.

 

Le tensioni interne del metallo possono insorgere, tra l’altro, durante i seguenti processi:

  • Lavorazioni di truciolatura, come ad esempio tornitura o fresatura
  • Saldatura
  • Deformazioni a freddo, come ad esempio imbutiture o piegature
  • Raffreddamento non uniforme come quello causato, ad esempio, dalla prevenzione dei ritiri nella fusione
  • Trasformazione della struttura

Una ricottura di distensione eseguita a regola d’arte consente di norma di eliminare oltre il 90% delle tensioni. La ricottura di distensione può avvenire in un forno con sistema di circolazione dell'aria.

 

Per proteggere la superficie del pezzo dall’ossidazione, la ricottura di distensione viene eseguita in forni a gas inerte. Se i requisiti posti per la superficie del componente sono elevati, è possibile eseguire il trattamento anche in un forno sottovuoto.

 

Le singole fasi

 

La ricottura di distensione si suddivide sostanzialmente in tre fasi: il riscaldamento iniziale, il mantenimento e il raffreddamento. Durante il tempo di riscaldamento iniziale il materiale viene riscaldato. Segue quindi un tempo di mantenimento di quattro - sei ore a temperatura costante.

 

La temperatura di ricottura e la durata della stessa sono fattori importanti per la buona riuscita del processo. Infine, durante il tempo di raffreddamento, il pezzo viene raffreddato lentamente all'aria o nel forno, in modo da evitare la formazione di nuove tensioni o incrinature.

 

Sia la fase di riscaldamento che quella di raffreddamento dovrebbero avvenire lentamente e in maniera controllata in base alla conduttività termica nel materiale. Ciò assicura un basso gradiente termico tra la superficie e il cuore del pezzo. Una velocità di riscaldamento o di raffreddamento eccessiva può causare nuove tensioni. Questo gioca un ruolo determinante soprattutto nel caso di pezzi con grandi differenze di forma e spessore delle pareti.

 

Panoramica dei vantaggi

 

La ricottura di distensione comporta una serie di vantaggi, tra i quali:

  • Minimizzazione delle tensioni superiore al 90%
  • Migliore truciolabilità del materiale e di conseguenza maggiore durata degli utensili
  • Possibilità di ulteriori lavorazioni con ridotta deformazione
  • Minimizzazione del rischio di incrinature
  • Nessun indurimento sulla superficie del componente
  • Maggiore precisione
  • Tempi di lavorazione brevi grazie al sovrametallo ridotto

 

Campi di impiego

La ricottura di distensione avviene dopo la sgrossatura dei pezzi. In questo modo è possibile, ad esempio, eliminare le tensioni nelle strutture saldate.

 

Inoltre questo processo è adatto come preparazione per la lavorazione di precisione. Ad esempio, i componenti con tolleranze di misura ristrette che devono essere trattati mediante nitrocarburazione devono presentare tensioni ridotte.

Materiali idonei e temperature

La giusta temperatura di ricottura è fondamentale per ottenere i risultati desiderati. Essa dipende, tra l'altro, dal tipo di materiale e dal pre-trattamento. Ad esempio, gli acciai bonificati vengono ricotti ad almeno 30 °C sotto l’ultima temperatura di rinvenimento. Le ghise temprate non possono essere trattate mediante ricottura di distensione, in quanto la temperatura di ricottura provocherebbe un effetto di rinvenimento.

 

Per contro le ghise non bonificate possono essere sottoposte a ricottura. La temperatura giusta dipende dalla composizione della lega. Per i tipi di ghise non legate la temperatura va da 500 °C a 550 °C, per quelle bassolegate da 550 °C a 600 °C e per quelle altolegate da 600 °C a 650°C.

 

Gli acciai a grana fine vengono ricotti a temperature inferiori a 580 °C, altrimenti la struttura diventerebbe più grossolana. Gli acciai inossidabili vengono solitamente trattati mediante ricottura di solubilizzazione.

 

Anche componenti in rame ed ottone possono essere trattati mediante ricottura di distensione. A seconda della composizione della lega, la temperatura di ricottura dei componenti in ottone è compresa tra 250 °C e 500 °C, mentre per i pezzi in rame tra 150 °C e 275 °C.

Dimensioni dei forni

In Härtha sono disponibili diversi impianti per la ricottura di distensione: 
 
Impianto a circolazione d'aria: Ø 1010 x 1000 mm 
Impianto a gas inerte/sottovuoto: 1200 x 1500 x 800 mm

Sedi dei processi

Nella nostra mappa delle sedi potete vedere gli stabilimenti Härtha che offrono la ricottura di distensione.

 

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Indurimento per precipitazione https://haertha.de/it/processi/indurimento-per-precipitazione/ Thu, 26 Jan 2023 13:26:29 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=505 Der Beitrag Ausscheidungshärtung erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Il processo: fasi del trattamento

L’indurimento per precipitazione sfrutta il principio secondo cui la solubilità di alcuni elementi della lega si riduce al diminuire della temperatura. Per poter ottenere il risultato desiderato sono necessari tre passaggi: ricottura di solubilizzazione, spegnimento e invecchiamento, durante il quale avviene la precipitazione vera e propria.

 

Ricottura di solubilizzazione (ricottura di diffusione, omogeneizzazione)

Affinché possa aver luogo la successiva precipitazione, tutti gli elementi richiesti devono prima essere presenti in forma solubilizzata. Per questo si esegue la ricottura di solubilizzazione. In questa fase è fondamentale la giusta temperatura. La temperatura deve essere abbastanza alta da impedire che rimangano particelle grossolane, ma non troppo alta, altrimenti i componenti della struttura si fondono rendendo impossibile l’ulteriore lavorazione.

Questo processo può durare da qualche minuto a diverse ore, a seconda delle dimensioni del componente, della struttura fine o grossa, del tipo di lega e della lavorazione del semilavorato (ad es. fucinato, pressato, ecc.).

 

INFORMAZIONI: Dispersoidi
I cosiddetti dispersoidi precipitano già durante la ricottura di solubilizzazione. Queste particelle impediscono le dislocazioni lungo il confine di grano controllando così la ricristallizzazione. Per le loro dimensioni e il loro basso contenuto nel materiale, esse determinano un aumento trascurabile della resistenza.

Segue quindi lo spegnimento in un mezzo adatto, che può essere acqua od olio, ma anche gas o aria compressa. Il mezzo di spegnimento dipende dal materiale. Lo spegnimento impedisce la diffusione e conferisce al cristallo misto una condizione monofase, supersatura e metastabile.

 

Invecchiamento

Nell’ultimo passaggio ha luogo la precipitazione vera e propria, ossia l’invecchiamento. La temperatura determina la durata e il tipo di precipitazione. Fattori come la germinazione e la maturità di precipitazione possono essere adattati.

La temperatura corretta per la precipitazione dipende principalmente dalla lega di cui è composto il materiale. Per le leghe di alluminio sono richieste temperature tra 150 °C e 190 °C, per l’acciaio maraging tra 450 °C e 500 °C.

Mentre la diffusione ovvero la precipitazione è accelerata dall’incremento di temperatura, il cristallo misto monofase supersaturo si trasforma in una lega bifase.

La prima fase è la matrice - dipende dal volume e solitamente costituisce la frazione più grande. La seconda fase neoformata è il precipitato – una struttura omogenea di tanti piccoli precipitati che possono essere regolati in maniera mirata.

Panoramica dei vantaggi

L’indurimento per precipitazione avviene a temperature relativamente basse rispetto ad altri processi di tempra. Pertanto si crea una deformazione minima.

 

Requisiti

L’indurimento per precipitazione è possibile solamente per le leghe che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Almeno un elemento della lega deve essere in grado di formare cristalli misti con il metallo di base.
  • Gli elementi della lega devono presentare una solubilità nel metallo base decrescente man mano che la temperatura diminuisce.
  • La temperatura di precipitazione deve supportare una forza motrice e una velocità di diffusione sufficienti per una germinazione adeguata.
  • Una distribuzione omogenea dei precipitati nel materiale è importante per impedire una coagulazione alla temperatura di utilizzo.

Indurimento per precipitazione di leghe in alluminio

L’indurimento per precipitazione svolge un ruolo importante soprattutto per le leghe di alluminio, in quanto queste non sono temprabili mediante formazione di martensite. Invece che alla trasformazione polimorfa devono quindi affidarsi all’indurimento per diffusione.

 

Con questo processo vengono induriti, ad esempio, i rivetti in duralluminio. Il duralluminio è composto, oltre che da alluminio, da un 4% di rame e un 1% di magnesio. La ricottura di solubilizzazione viene eseguita a una temperatura compresa tra 495 °C e 505 °C. Allo spegnimento fa seguito l’invecchiamento, che serve a raggiungere la resistenza finale. Può avvenire mediante invecchiamento naturale a temperatura ambiente o mediante invecchiamento artificiale. Le leghe di alluminio induribili per precipitazione sono suscettibili alla corrosione, in quanto non può formarsi uno strato di ossido chiuso. Un trattamento criogenico a -18 °C può ritardare l’indurimento per precipitazione garantendo così tempi di lavorazione più lunghi.

Materiali idonei

Il requisito per l’indurimento per precipitazione è sempre una ricottura di solubilizzazione. Nello stato solubilizzato, sono adatti all'indurimento per precipitazione i seguenti materiali: acciai inossidabili speciali (ad es. acciaio maraging 1.4542), alluminio (ad es. duralluminio), titanio, leghe di bronzo ed altri metalli non ferrosi.

Informazioni preliminari sull’indurimento per precipitazione

Le seguenti informazioni ci aiutano a sottoporvi un’offerta accurata per l’indurimento per precipitazione:

  • Denominazione del materiale, inclusa la relativa scheda dati, se disponibile
  • Dimensioni del componente
  • Informazioni sulle condizioni della struttura – il pezzo deve essere stato sottoposto a ricottura di solubilizzazione; questa condizione può però venir meno a causa di fattori meccanici e termici

Dimensioni dei forni

Trattamento in forno a circolazione d’aria con raffreddamento in aria:
Ø 1010 x 1000 mm


Trattamento in forno a gas protettivo / sottovuoto con raffreddamento con azoto:
1200 x 1500 x 800 mm

Sedi dei processi

Nella nostra mappa delle sedi potete vedere i trattamenti offerti dai vari stabilimenti Härtha.

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Ricottura di normalizzazione https://haertha.de/it/processi/ricottura-di-normalizzazione/ Thu, 26 Jan 2023 13:17:13 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=497 Der Beitrag Normalglühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Il processo e i suoi vantaggi

La ricottura di normalizzazione serve ad annullare i difetti superficiali derivati, ad esempio, dalla fusione o dalla saldatura. Nella laminazione la ricottura di normalizzazione può essere eseguita già durante il processo. In questo caso si parla di laminazione di normalizzazione.

 

In linea di principio la ricottura di normalizzazione è un processo facilmente riproducibile. Comprende tre fasi: il riscaldamento, il tempo di mantenimento e il raffreddamento.

Il riscaldamento viene eseguito al di sopra della linea GSK. Il materiale raggiunge la propria temperatura di tempra tra circa 800 °C e 920 °C, temperatura a cui i grani di ferrite più grandi si trasformano in grani di austenite più piccoli.

 

Al riscaldamento segue il tempo di mantenimento per una trasformazione uniforme della struttura. Il tempo di mantenimento dipende dalle dimensioni e dalla forma del componente. Solitamente è compreso tra una e otto ore.

Successivamente il pezzo viene raffreddato in aria o gas. In questa fase si formano nuovamente grani di ferrite, ma con dimensioni della grana più fini. Con questo si raggiunge lo scopo ultimo della ricottura di normalizzazione, ossia una struttura omogenea.

Per proteggere il materiale dalla decarburazione e dall'ossidazione è disponibile la ricottura di normalizzazione in atmosfera protettiva.

 

INFORMAZIONI: Formula per il calcolo della durata di mantenimento

Durata del mantenimento (in minuti) = 60 + diametro massimo del pezzo (in mm)

Didascalia: Cambiamento della struttura durante la ricottura di normalizzazione

 

Il ruolo della temperatura

Per ragioni energetiche le strutture in acciaio tendono a formare un’unica grana grossa. Nel corso del processo si verifica la formazione della grana grossolana. Temperature elevate favoriscono i necessari processi di diffusione. Per questo nella ricottura di normalizzazione la temperatura selezionata non deve essere troppo alta. Solitamente, per evitare la formazione di grana grossa, la temperatura deve essere massimo 30 °C sopra la linea GSK.

 

Negli acciai ipereutettoidici si deve formare una struttura di perlite-cementite. A questo scopo vengono scelte temperature vicine al punto di trasformazione superiore A1.

Per gli acciai ipoeutettoidici con contenuto di carbonio inferiore allo 0,8% lo scopo della ricottura di normalizzazione è quello di ottenere una struttura di ferrite-perlite. Perciò devono essere scelte temperature di ricottura di 30 °C - 50 °C superiori al punto di trasformazione superiore A3.

 

Didascalia: Intervallo di temperatura nella ricottura di normalizzazione

 

Panoramica dei vantaggi

 

I pezzi sottoposti a ricottura di normalizzazione presentano i seguenti vantaggi:

  • Eliminazione delle frazioni di bainite o carburi indesiderate nella struttura
  • Formazione di una struttura omogenea e a grana fine
  • Migliori proprietà meccaniche
  • Migliori lavorabilità e truciolabilità

Campi di impiego

La ricottura di normalizzazione viene spesso eseguita dopo processi di lavorazione dell’acciaio, come fusione, fucinatura o saldatura, per ottenere un affinamento della grana. È quindi adatta, ad esempio, per parti fucinate, strutture saldate e getti d'acciaio.

Materiali idonei

Per la ricottura di normalizzazione sono adatti in particolare i seguenti materiali:

  • Acciai bassolegati
  • Diverse leghe di rame
  • Alluminio e le sue leghe
  • Titanio

Acciai non soggetti a trasformazione, come gli acciai inossidabili ferritici e austenitici non sono adatti per la ricottura di normalizzazione. In questi casi manca un presupposto fondamentale, ovvero la possibilità di trasformazione α-γ-α.

Indicazioni del cliente per il trattamento termico (ricottura di normalizzazione)

Ci fa piacere che vogliate commissionarci la ricottura di normalizzazione. Per un’offerta tempestiva, abbiamo bisogno delle seguenti informazioni

  • Codice materiale
  • Ulteriori lavorazioni

Sedi dei processi

La nostra mappa delle sedi indica gli stabilimenti Härtha che effettuano la ricottura di normalizzazione.

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Ricottura di solubilizzazione https://haertha.de/it/processi/ricottura-di-solubilizzazione/ Wed, 25 Jan 2023 18:47:38 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=382 Der Beitrag Lösungsglühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Il processo e i suoi vantaggi

Per la ricottura di solubilizzazione è necessario un forno elettrico che consenta di regolare esattamente la temperatura. Proprio come la ricottura, la ricottura di solubilizzazione si suddivide in tre fasi: riscaldamento, mantenimento e raffreddamento.

Nella prima fase il pezzo viene riscaldato finché gli elementi della lega presenti nel cristallo del metallo non diventano solubili. Per raggiungere un grado di solubilità uniforme in tutto il pezzo, segue quindi un tempo di mantenimento. Per l’alluminio sono necessarie fino a 6 ore a 450 ºC - 550 ºC. Per l’acciaio e il titanio fino a 20 ore a temperature tra 780 °C e 1.100 °C.

Nell’ultima fase avviene il raffreddamento rapido in gas o in un liquido. I pezzi con pareti spesse e alcuni tipi di acciaio richiedono uno spegnimento in acqua. Con uno spessore delle pareti ridotto o per pezzi particolarmente grandi è adatto il raffreddamento in aria mossa, che comporta un minor rischio di deformazioni. Il tempo di raffreddamento dipende dalla forma del componente, dal materiale e dal risultato desiderato.

La tempra per spegnimento non è possibile nella ricottura di solubilizzazione. Invece può essere eseguito un indurimento per precipitazione. I precipitati finemente distribuiti aumentano la resistenza. Se questo processo avviene a temperatura ambiente, si parla di invecchiamento naturale, se avviene a temperature moderate si parla invece di invecchiamento artificiale.

 

Panoramica dei vantaggi

I pezzi sottoposti a ricottura di solubilizzazione presentano i seguenti vantaggi:

  • Struttura omogenea
  • Minore distorsione
  • Maggior resistenza all’ossidazione e alla corrosione
  • Migliore resistenza meccanica

Campi d’impiego e materiali idonei

 
La ricottura di solubilizzazione viene spesso usata quale trattamento intermedio per ottenere una struttura omogenea nelle leghe solidificate a cristalli misti.
 
Soprattutto nel caso degli acciai austenitici, durante la deformazione a caldo tra 500 °C e 800 °C si verificano precipitazioni di carburi incontrollate. Pertanto durante l’uso o l’ulteriore lavorazione del componente può crearsi corrosione intercristallina che, però, può essere evitata mediante ricottura di solubilizzazione.
 
Inoltre la ricottura di solubilizzazione migliora le proprietà dei materiali fortemente contaminati, a condizione che le impurità siano solubili nel metallo base e che possano diffondersi dal confine di grana verso all’interno. In questo modo si riduce la sensibilità alle incrinature a caldo.
 
La ricottura di solubilizzazione viene spesso eseguita sui seguenti materiali:
 

  • Diverse leghe di rame
  • Acciai austenitici
  • Diverse leghe e qualità di alluminio
  • Titanio

Dimensioni dei forni

Dimensioni massime del pezzo per la ricottura di solubilizzazione con gas inerte: 1200 x 1500 x 800 mm

Dimensioni massime del pezzo per la ricottura di solubilizzazione senza gas inerte: 1100 x 1000 x 700 mm

Sedi dei processi

Nella nostra mappa delle sedi interattiva potete vedere gli stabilimenti Härtha che offrono la ricottura di solubilizzazione.

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Ricottura intermedia https://haertha.de/it/processi/ricottura-intermedia/ Wed, 25 Jan 2023 18:44:35 +0000 http://haertha.dev.neuekommunikation.de/wordpress/?post_type=verfahren&p=379 Der Beitrag Zwischenglühen erschien zuerst auf HÄRTHA GROUP.

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Campi di impiego

Lo scopo della ricottura intermedia è quello di ottimizzare la struttura cristallina del materiale in modo da migliorarne le proprietà meccaniche. A seconda del materiale e dell’applicazione, la ricottura intermedia può contribuire anche ad aumentare la resistenza alla corrosione o alle alte temperature.

La ricottura intermedia può essere eseguita direttamente durante il processo di produzione di un pezzo, ad esempio dopo la cementazione. In questo caso, dopo la cementazione o la normalizzazione della grana, il pezzo viene riscaldato a lungo al di sotto del punto di trasformazione inferiore e quindi raffreddato.

Il processo viene usato anche per allungare la durata utile di componenti già usati, come quelli in profilato d’acciaio degli stampi per pressofusione. Per effetto del cambio di temperatura, nel componente si formano tensioni che devono poi essere eliminate.

Per le parti in acciaio bonificato la ricottura intermediacorrisponde, in linea di principio, a un trattamento di rinvenimento. Però nella fabbricazione viene scelta una temperatura di circa 30 °C - 50 °C inferiore a quella di rinvenimento. Il tempo di mantenimento varia tra due e quattro ore. Questo tipo di ricottura intermedia può essere ripetuta dopo un nuovo periodo di utilizzo.

 

Panoramica dei vantaggi

La ricottura intermedia comporta diversi vantaggi per i pezzi in produzione o già in uso:

 

  • Tensioni ridotte
  • Migliore deformabilità
  • Lavorabilità migliorata
  • Nessuna formazione di incrinature, nemmeno in caso di processi di trasformazione multifase
  • Maggiori durate utili

Ricottura di ricristallizzazione dell’acciaio

La ricottura di ricristallizzazione viene eseguita dopo una deformazione a freddo, in particolare nella trafilatura a freddo e la laminatura a freddo di lamiere e fili metallici. La ricottura a temperature di cristallizzazione comprese tra 550 °C e 700 °C elimina le tensioni presenti nell'acciaio e ripara la struttura cristallina. Non ha luogo una trasformazione da α-ferrite in austenite ovvero una trasformazione di fase.

Nella ricottura di ricristallizzazione si mira a ottenere un affinamento del grano cristallino. A tal fine nella struttura devono essere possibilmente presenti cristalli allungati, il che avviene solamente a partire da un grado di trasformazione pari a circa il 20%. In presenza di un grado di trasformazione critico del 5% - 15%, si consiglia la ricottura di normalizzazione in quanto, visto il basso numero di germi nella ricottura di ricristallizzazione, si creerebbe una grana grossolana.

La temperatura e la durata della ricristallizzazione dipendono dal grado di deformazione e dalla temperatura di fusione del materiale. Per le parti sottili possono essere sufficienti anche solo 10 minuti a 700 °C, per quelle più spesse di norma è necessaria un’ora a 600 °C - 650 °C.

Sedi dei processi

Härtha offre la ricottura intermedia in diversi stabilimenti. Scoprite di più nella nostra mappa delle sedi.

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